S4E22. A quattr'occhi
Si chiude il quarto anno di BarBalcani. Una stagione che ha cercato di rispettare le promesse di aprire la newsletter a contributi esterni e dare spazio a storie originali. Ripercorriamola insieme
Caro lettore, cara lettrice,
bentornata o bentornato a BarBalcani, la newsletter dai confini sfumati.
Ebbene sì, come ogni anno, a metà giugno ci ritroviamo a fare il bilancio di un’intera stagione di questa newsletter passata insieme. La quarta per essere precisi.
Ormai abbiamo imparato a conoscerci, con qualcuno dall’inizio, con altri da poco tempo. Ma se ci ritroviamo qui oggi è perché sappiamo che la regione balcanica merita un racconto non semplicistico né stereotipato, e uno spazio privo di pregiudizi o accessibile solo a poche persone.
La tappa di oggi conclude la quarta stagione di questa newsletter e rinnova la volontà di fare sempre meglio.
Di migliorare costantemente un prodotto che ha una sua identità sempre più definita. Di mettersi sempre in discussione, di non dare mai nulla per scontato. Di mantenere sempre acceso il fuoco della curiosità e di essere aperto a tutti e tutte.
Prima di iniziare questo riassunto della quarta stagione, mi premeva dirti che anche tu puoi fare la differenza, in modo davvero tangibile.
Perché un progetto indipendente come questo non può sopravvivere senza il supporto dei suoi lettori e lettrici.
Per realizzare un prodotto sempre più originale - a livello di idee, di contenuti, di interviste e di collaborazioni - è necessario tanto lavoro ogni settimana, che viene sottratto al tempo libero. Almeno ancora per un po’.
Per studiare, intervistare, scrivere, organizzare viaggi ed eventi, realizzare la versione inglese BarBalkans, produrre un podcast bilingue, editare i contributi esterni…
È per questo che ti chiedo di valutare la possibilità di fare una donazione per sostenere l’intero progetto BarBalcani (cliccando su questa immagine):
Come ben saprai, in ogni caso la newsletter BarBalcani rimarrà gratuita.
E questo non cambierà mai, è una questione di principio. Chiunque voglia e ne senta il bisogno, deve avere l’opportunità di informarsi.
L’unica differenza per chi deciderà di sostenere il progetto sarà l’accesso a un contenuto riservato agli abbonati. Il podcast mensile Le guerre in Jugoslavia, per ripercorrere cosa stava accadendo nei Balcani di 30 anni fa, proprio in quel mese.
Esce ogni secondo mercoledì del mese. Ed è una sorta di macchina del tempo per approfondire un tema che si cita spesso, ma di cui c’è troppa poca conoscenza.
L’anteprima con i punti salienti è aperta a tutti (la trovi su su Spreaker, Spotify e tutte le piattaforme streaming), mentre l’articolo di approfondimento con tutti i dettagli è invece riservato agli abbonati.
Prova ad ascoltare e a leggere l’ultimo episodio qui:
Spero di essere riuscito a farti capire quanto tu sia centrale in questo progetto. A prescindere da ciò che deciderai, grazie. Di cuore.
Ricominciamo daccapo
La tappa di oggi è una sorta di riassunto di tutto quello che è successo in questo anno di BarBalcani. Anche per aiutare gli ultimi degli 811 iscritti a rimettersi al passo di questo viaggio insieme.
Se la terza stagione era quella della creazione di un’identità più definita, la quarta è stata quella dell’apertura verso l’esterno e la contaminazione con diversi tipi di racconto.
La base di partenza l’avevamo impostata già alla fine della scorsa stagione:
“Mentre gli eventi culturali e le voci dai Balcani Occidentali rimarranno sempre centrali - con interviste e storie raccontate nei luoghi dove si stanno svolgendo - l’obiettivo della prossima stagione è quello di aprire questa newsletter a contributi esterni originali su tutto ciò che ruota attorno alla regione balcanica. Politica, cultura, società, sport, arte, cinema, cucina, spiritualità…”
È così che è nata Open Bar, la sezione di BarBalcani dedicata ai contributi esterni. Da settembre 2023 ne abbiamo raccolti diversi (in italiano e inglese).
L’analisi sul presidente serbo Vučić (di Giorgio Fruscione), la storia delle aleksandrinke, le slovene d’Egitto (di Simone Benazzo), la comparazione tra Balcani e America Latina (di Benedetta Arrighini), il ritorno negli Stati scomparsi di Extinguished Countries (di Giovanni Vale), un racconto su Sarajevo a cura di Federico Mascolo, l’intreccio a Belgrado tra spazi pubblici e politica estera (di Serafine Dinkel) e l’anteprima sulle nazionali balcaniche agli Europei di calcio (di Bernardo Cianfrocca).
Molto lavoro sarà ancora da fare, ma è già una buona base di partenza per rendere questo progetto ancora più collaborativo e contaminato con mille esperienze e conoscenze diverse.
Nel frattempo è continuato il classico viaggio di BarBalcani, proseguendo sulla strada del rendere sempre più centrali interviste e storie raccontate nei luoghi dove si stanno svolgendo.
Siamo partiti dall’intervista alla scrittrice albanese fortemente radicata in Italia, Anilda Ibrahimi (vincitrice della prima edizione di Balkan Playoff, il contest estivo semiserio andato in scena su Instagram). Ibrahimi è stata poi ospite del quarto evento di BarBalcani a Bruxelles, “Volevo essere Madame Bovary”. Una conversazione sul suo ultimo romanzo pubblicato, ripercorrendo storia, cultura e società dell’Albania dell’ultimo secolo.
A proposito di eventi, dopo la presentazione a Bruxelles del saggio La scomparsa dei Balcani, abbiamo accolto nella 12ª tappa l’autore Francesco Ronchi per riflettere sul perché I Balcani stanno scomparendo tra crisi demografica, questione serba ed etno-nazionalismo.
Il nazionalismo ha mille sfaccettature e nella 13ª tappa abbiamo analizzato perché Il gastronazionalismo non sa di niente con la fondatrice del progetto The Balkan Kitchen, Irina Janakievska. In ‘Fritland’. Patate fritte in salsa albanese il cibo è stato invece l’occasione per raccontare nella 6ª tappa la storia di una famiglia migrante, di riscatto personale, di patriarcato e libertà con Zenel Laci, autore dello spettacolo teatrale che porta il nome della più famosa friggitoria di Bruxelles.
Sul palcoscenico della 2ª tappa è andata in scena La danza di Zorba per i 100 anni dell’Arena Opera Festival, prima di due appuntamenti musicali imperdibili. La riscoperta dei Sombreri balcanici nella 17ª tappa e l’intervista ai Barcelona Gipsy Balkan Orchestra su come si può Vivere i Balcani ‘7’ note alla volta nella 19ª.
La musica di questa band caleidoscopica è stato uno dei tanti modi originali per girare la penisola balcanica. Con Due ruote, otto Paesi. Una strada unica (11ª tappa), con i treni di Festina lente (3ª) o anche nelle curve più calde degli stadi da calcio, perché Non è mai ‘solo’ una partita (20ª).
Viaggiare, da sempre, apre orizzonti e la conoscenza su come il passato abbia plasmato il presente. Ecco perché nell’8ª tappa abbiamo scoperto perché È il caso che tu sappia chi è Valter e la resistenza al nazifascismo nella regione e in Europa, nella 16ª cosa ne è stato di Una lotta queer lunga 40 anni e nella 15ª Il femminismo della Gen Z serba, che affonda le radici nella ‘Generazione X’ di Belgrado.
La Serbia infine ci ha dato modo di riflettere nella 18ª tappa sul fatto che Il riposo è resistenza, attraverso lo slogan Odmor je otpor che ribalta il rapporto tra valore del tempo libero e produttività tossica del sistema capitalistico.
Come spesso accade nell’ambiente giornalistico, è la politica a riservare alcune delle sorprese più inaspettate.
È quanto accaduto a Bruxelles il 15 febbraio, quando BarBalcani si è trovato per la prima volta a tu per tu con un leader di un Paese balcanico. Nel corso di un’intervista esclusiva il primo ministro del Montenegro, Milojko Spajić, ha promesso che Podgorica diventerà “Il 28° membro entro il 2028” dell’Unione Europea.
Un altro leader balcanico a cui prestare attenzione è il primo ministro dell’Albania che - per tutta una serie di ragioni di politica interna ed estera - nella 7ª tappa ci ha costretto a chiederci Cosa vuole davvero Edi Rama. Senza dimenticare che, come spesso accaduto negli ultimi tre anni, Dobbiamo parlare di Kosovo e Serbia. Con Drake. Sì, proprio il rapper canadese ci ha guidati nella 5ª tappa in modo insolito.
Sono tutti Paesi che hanno intrapreso la strada verso l’adesione all’Unione Europea (insieme a Bosnia ed Erzegovina e Macedonia del Nord) e che hanno partecipato al vertice Ue-Balcani Occidentali del 13 dicembre 2023. Siamo a un punto di non ritorno, e lo abbiamo raccontato nella 9ª tappa.
Ma proprio a Bruxelles, nel cuore dell’Unione Europea, si può trovare una sorta di Jugoeuropa. Un tour su Stati scomparsi come la Jugoslavia, che nella 4ª tappa alla Casa della Storia Europea ha mostrato i processi d’integrazione (e non integrazione) sul continente.
Fino all’ultima tappa di questa quarta stagione, Un voto può cambiare tutto, che ha ribadito ancora una volta - se mai ce lo fossimo scordati - quanto sia importante votare alle elezioni europee. Anche per tutti quei cittadini e cittadine che stanno ancora aspettando di entrare nell’Unione Europea.
A BarBalcani stiamo cercando di promuovere un’informazione seria, affidabile, puntuale e ragionata sulle questioni che ruotano attorno alla penisola balcanica e al processo di allargamento dell’Unione Europea a questa regione. In fondo si tratta della nostra idea di giornalismo. Sempre accessibile, per tutti e tutte.
Questa è sempre stata - e rimarrà - la nostra promessa, ancora di più nella quinta stagione alle porte.
In un anno che, fidati, si preannuncia un terremoto sotto tutti i punti di vista.
Maggiori dettagli arriveranno presto. Non ti resta che rimanere qui e scoprire cosa accadrà!
Finiamo qui per oggi, con un grazie. Della pazienza, del tempo, della curiosità, della fiducia, del supporto.
E ora riprende il viaggio. Ci vediamo fra qualche settimana, per l’inizio di un nuovo anno insieme.
Sappi però che nel frattempo c’è già un appuntamento lungo il nostro percorso. Come ormai da tradizione nel mese di luglio, la libreria e vincerai italiana Piolalibri ospiterà un nuovo evento culturale di BarBalcani a Bruxelles.
Questa volta saremo in compagnia di Gianni Galleri, per farci raccontare tutti i dettagli e le storie più emozionanti del suo “viaggio rocambolesco alla ricerca di utopie e rigori sbagliati”.
Segna la data del 13 luglio per la presentazione del libro Balkan Football Club. Maggiori informazioni saranno pubblicate nelle prossime settimane su BarBalcani.
Un abbraccio e, come sempre, buon cammino.
A presto.
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