X. Buon compleanno, Daphne
Avrebbe compiuto 56 anni la giornalista maltese Caruana Galizia. Ma è lei a farci il regalo di un'ultima inchiesta: un parco eolico in Montenegro al centro di una rete di corruzione internazionale
Ciao,
è un piacere ritrovarti o accoglierti per la prima volta a BarBalcani, la newsletter che dà voce alle storie dai Balcani occidentali alla vigilia dei 30 anni dall’inizio delle guerre nell’ex-Jugoslavia.
Questa è una tappa speciale, in cui omaggeremo una professionista - ma ancor prima, una donna - straordinaria. Daphne Anne Vella, giornalista investigativa maltese.
Che tutti noi conosciamo come Daphne Caruana Galizia.
Non potremo mai sapere quanto lontano avrebbero potuto portarci le sue inchieste, cosa avrebbe scoperto in questi 3 anni. Un’autobomba le ha tolto la voce e la vita il 16 ottobre 2017.
Ma le sue carte e i suoi file hanno ancora molto da indicarci e puntano dritto dritto in Montenegro.
Grazie, Daphne. Tre giorni fa, il 26 agosto, avresti compiuto 56 anni.
Scomoda, sempre
Su Daphne Caruana Galizia sono stati scritti fiumi di articoli. Sulla sua vita, sulle sue inchieste, sul suo omicidio (qui puoi ripercorrere le tappe fondamentali).
La giornalista maltese era impegnata in inchieste sulla corruzione internazionale. In particolare sulla compravendita della nazionalità maltese a uomini facoltosi per poter accedere a quella europea. Previo pagamento di una tangente.
Per capire il contesto della sua ultima inchiesta, ci bastano sapere poche incisive informazioni:
Nel 2016 ha riportato la notizia del coinvolgimento di Konrad Mizzi, ministro del Turismo di Malta, e Keith Schembri, capo dello staff del primo ministro Joseph Muscat, nello scandalo Panama Papers.
Nel 2017 scrisse che Michelle Muscat, moglie del premier maltese, avrebbe ricevuto un milione di dollari da Leyla Aliyev, figlia del presidente dell’Azerbaijan attraverso una società offshore a lei intestata.
Nel 2018 è stato arrestato l’iraniano Ali Sadr Hasheminejad, proprietario della Pilatus Bank, con l’accusa di aver riciclato 115 milioni di dollari. Caruana Galizia lo indicava come anello di congiunzione per pagare le tangenti ai politici maltesi.
Al momento dell’omicidio, Caruana Galizia stava indagando su transazioni sospette tra Enemalta e due società offshore, Cifidex Ltd. e 17Black.
La società 17Black è di proprietà di Yorgen Fenech, imprenditore maltese, ed è registrata nel paradiso fiscale di Dubai. La giornalista riteneva che la 17Black servisse per riciclare il denaro e indirizzare le tangenti.
Yorgen Fenech è a processo con l’accusa di essere il mandante dell’omicidio di Daphne Caruana Galizia.
L’eredità di Matthew
Matthew. Il figlio maggiore di Daphne e Peter Caruana Galizia.
È lui che ha sentito l’esplosione dell’autobomba e ha ritrovato il corpo carbonizzato della madre.
È lui che ha raccolto il testimone. Da giornalista, ha dedicato questi ultimi anni a portare avanti le inchieste interrotte. E insieme al padre e ai suoi due fratelli, Andrew e Paul, ha fondato The Daphne Caruana Galizia Foundation.
Ed è sempre lui, Matthew, che ci ha rivelato su cosa stava lavorando Daphne in quel 16 ottobre 2017, in un’intervista al quotidiano montenegrino Vijesti (qui tradotta in italiano).
L’ultima inchiesta. L’asse offshore Malta-Montenegro
Di ogni giro di tangenti e corruzione non è semplice ricostruire la rete di società offshore e il flusso di denaro passato di intermediario in intermediario.
Come detto, Caruana Galizia stava indagando sulla rete di corruzione internazionale il cui cuore era la 17Black di Yorgen Fenech.
Da qui si arriva in Montenegro.
Nel novembre 2015 l'Ente statale maltese dell'energia, Enemalta (soldi pubblici, ricordiamolo) ha avviato un'operazione per acquisire insieme all’azienda cinese Shanghai Electric Power il parco eolico di Možura, vicino al confine con l’Albania.
Ma serviva un intermediario.
Dal 2007 il progetto Možura Wind Park era in mano alla società spagnola Fersa Renovables. Dopo 8 anni, nel febbraio 2015, tutte le azioni sono state vendute alla offshore Cifidex Ltd. (registrata alle Seychelles) per 2,9 milioni di euro.
Eccolo, l’intermediario.
Ma, secondo quanto riporta Reuters, la Cifidex Ltd. è di proprietà di Turab Musayev, manager della Socar (compagnia petrolifera statale dell’Azerbaijan) e compagno d’affari di quel Yorgen Fenech di cui sopra.
A chi ha chiesto il prestito di 2,9 milioni di euro Musayev? Esatto, alla 17Black, a Fenech.
Ma saltano all’occhio, a questo punto, due fatti:
Nel dicembre 2015 la Cifidex Ltd. ha restituito alla 17Black i 2,9 milioni, maggiorati però di 4,6 milioni come “quota di profitto”.
La Enemalta ha pagato alla Cifidex Ltd. 10,4 milioni di euro per l’acquisizione del parco eolico di Možura, non 3,5 milioni come inizialmente pattuito.
Quindi con i soldi pubblici maltesi è stato acquisito il parco eolico in Montenegro, ma al triplo del suo prezzo. Il resto è finito a due società offshore. Proprio quelle, guarda caso, al centro delle indagini di Daphne sulla corruzione dei politici maltesi.
Ma ci sarebbe di più. E verrebbero coinvolte le élite al potere non solo a Malta, ma anche in Montenegro, Cina e Azerbaijan.
Tra gennaio e maggio del 2016 l’allora premier montenegrino Milo Đukanović (oggi presidente) e l’omologo maltese Joseph Muscat (dimessosi il 13 gennaio 2020) si sono incontrati due volte per parlare del progetto Možura.
Nemmeno sei mesi dopo la società Malta Montenegro Wind Power JV Ltd. ha acquistato il 90% del capitale di Možura Wind Park. Il resto è rimasto alla Enemalta.
Di chi è questa compagnia che ha “risparmiato” quasi 8 milioni di euro per rilevare il parco eolico montenegrino grazie a una offshore con un piede in Azerbaijan?
Di queste società:
International Renewable Energy Development Ltd. con sede a Malta, ma di proprietà cinese
Vestigo Clean Energy I Ltd., offshore registrata nell’isola di Guernsey (grande paradiso fiscale in Europa)
Envision Energy International Ltd., con sede a Hong Kong
Ultimo fatto, ma decisamente non per importanza.
Le transazioni di denaro sono passate per la Universal Capital Bank, con sede a Podgorica. La capitale del Montenegro potrebbe essere stata il cuore pulsante di un fondo nero per la corruzione internazionale.
Le indagini della procura speciale del Montenegro e dell’Europol dovranno accertare il lavoro di Daphne Caruana Galizia, bruscamente interrotto dal suo omicidio.
Questo punto di partenza è l’ultimo regalo che Daphne ha voluto farci.
Fine tappa. Sul bancone di BarBalcani
Cosa avremmo bevuto con Daphne per festeggiare il suo compleanno, se l’avessimo raggiunta in Montenegro a seguire la sua inchiesta?
Trovandoci sulla costa, molto probabilmente il famoso idromele di Njegusi.
L’idromele si ottiene dalla fermentazione del miele ed è probabilmente l’alcolico più antico del mondo. Di certo era la bevanda più diffusa tra le antiche popolazioni slave.
Nonostante la fermentazione, non perde le proprietà del miele: è quindi un ottimo antinfiammatorio e antibiotico e aiuta l’assorbimento di calcio e magnesio utili per le ossa. All’occorrenza può essere anche apprezzato come afrodisiaco.
Riprende il viaggio di BarBalcani. Ci rivediamo fra una settimana, per l’undicesima tappa! Un abbraccio e buon cammino!
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