S2E35. Il secondo, secondo me
Si chiude il secondo anno di BarBalcani. Una stagione piena di novità, progetti ed eventi che si stanno sviluppando anche grazie al supporto di lettori e sottoscrittori. Ripercorriamola insieme
Ciao,
bentornata o bentornato a BarBalcani, la newsletter dai confini sfumati.
Ci siamo. Come l’anno scorso, con l’arrivo di giugno e l’inizio dell’estate anche BarBalcani rallenta e si prende un paio di mesi di vacanza.
La tappa di oggi conclude la seconda stagione di questa newsletter.
Parafrasando un brano di Caparezza, la seconda stagione è sempre la più difficile nella carriera di uno scrittore di newsletter. È finito “l’effetto novità” e bisogna confermare le attese, con un prodotto sempre più interessante, ma che non tradisca la sua natura.
È quello che abbiamo provato a fare, portando avanti la consueta newsletter e innestando qualche nuovo progetto.
Un esempio? Il nuovo sito di BarBalcani, barbalcani.eu, battezzato insieme al 2022.
Un collettore degli articoli che ricevi il sabato in mail (piano piano sarà riempito anche con quelli della prima stagione). Un archivio delle newsletter e dei podcast. La casa di nuove idee e approfondimenti.
Come il Progetto Langer-Sassoli, un tributo alla memoria del politico altoatesino Alexander Langer e dell’ex-presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, ideato nei giorni del lutto per la scomparsa di quest’ultimo.
Un’analisi del pensiero di questi due eccezionali politici e cittadini europei, che si sono spesi anche per la pace nella penisola balcanica. Un progetto che sta per concludersi con un evento in presenza a Bruxelles.
Era la promessa che un po’ simbolicamente avevamo fatto nel nostro piccolo al presidente Sassoli. E si sa che ogni promessa è un debito.
Ecco, al netto di tutto questo, il tuo sostegno è fondamentale.
Perché il prezzo per questo sforzo di creare un prodotto sempre più originale è rappresentato dal lavoro nascosto e da sottrarre al tempo libero.
Per studiare, intervistare, scrivere, organizzare viaggi ed eventi, tradurre newsletter e articoli per un BarBalcani che ormai non può esistere senza la sua versione inglese BarBalkans.
Ecco perché ti chiedo di valutare la possibilità di fare una donazione per sostenere le mille facce del progetto BarBalcani, cliccando su questa immagine:
In ogni caso, la newsletter BarBalcani rimarrà gratuita. E questo non cambierà mai, è una questione di principio. Chiunque voglia e ne senta il bisogno, deve avere l’opportunità di informarsi.
L’unica differenza per chi deciderà di sostenere il progetto sarà un contenuto in omaggio. L’articolo-podcast mensile sulle guerre nell’ex-Jugoslavia, per ripercorrere cosa stava accadendo nei Balcani di 30 anni fa, proprio in quel mese.
Una sorta di macchina del tempo per approfondire un tema che si cita spesso, ma di cui c’è troppa poca conoscenza.
L’anteprima con i punti salienti è aperta a tutti - la trovi su Spreaker, Spotify, Apple Podcast e Google Podcast - il racconto nei dettagli che esce il secondo mercoledì del mese invece rimane per gli abbonati.
Se ti ha incuriosito, prova a buttare un occhio e un orecchio all’ultimo episodio:
Spero di essere riuscito a farti capire quanto tu sia centrale in questo progetto. A prescindere da ciò che deciderai, grazie. Di cuore.
Riavvolgiamo il nastro
La tappa di oggi è un po’ un riassunto di tutto quello che è successo in questo anno di BarBalcani, anche per aiutare gli ultimi dei 450 iscritti a rimettersi al passo di questo viaggio insieme.
Non si può non partire dalla vera svolta di questa newsletter.
Con l’inizio della seconda stagione, BarBalcani si è rifatto il look con un nuovo logo e un nuovo concept. Tutto questo grazie a Letizia Ortolani, communication designer e grande amica, che ha dato una rinfrescata al progetto con idee inedite e genuine.
Nel nuovo logo le parentesi si aprono e si chiudono, si intrecciano, si confondono e si comprendono. Le parentesi sono metafore di confini sfumati. I confini definiscono le identità. Ma allo stesso tempo favoriscono lo scambio di esperienze, mostrando che i limiti fisici possono essere superati dai rapporti umani.
Lo sport ha aperto questa seconda stagione, con l’esperienza degli atleti balcanici ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020. Replicata sei mesi dopo con i Giochi Olimpici invernali di Pechino 2022.
Lo sport è stato protagonista anche di un doppio appuntamento, la 12ª e la 13ª tappa, sul mondo ultras di Belgrado. Che in un certo senso è legato anche alla Vena nera d’Europa, i movimenti neo-fascisti che si sono dati appuntamento nella capitale serba.
L’antidoto al fascismo è sempre la cultura e per questo ne abbiamo parlato spesso. Dalle serie TV in Streaming, Balcani e cioccolata calda alla musica in Trasfertona all’Eurovision (ospite, Luca Misculin del Post), fino alle guide di viaggio innovative in Viaggio negli Stati scomparsi (ospite Giovanni Vale, ideatore di Extinguished Countries).
Un altro modo per sconfiggere l’ignoranza che partorisce il fascismo è viaggiare. Anche grazie al supporto economico dei sottoscrittori, BarBalcani ha potuto iniziare a fare quello che l’anno scorso ci proponevamo: raccontare storie in loco.
Per esempio, è stato possibile partecipare al vertice UE-Balcani Occidentali a Kranj, in Slovenia, appuntamento cruciale per i rapporti tra Bruxelles e la regione balcanica. Oppure scoprire che a Napoli, nel quartiere di Scampia, c’è un angolo di Balcani, grazie al centro culturale e gastronomico Chikù (con l’intervista a Barbara Pierro).
A proposito di cibo e banconi di bar, meritano una menzione speciale i vini orange della 31ª tappa, La vie en orange (ospite, Marco Vassallo di Corriere - Cook), e l’ajvar di Fahrije Hoti, immensa ospite della 34ª tappa, L’ajvar del riscatto, con il suo progetto imprenditoriale e sociale per ridare un’opportunità alle vedove di guerra del Kosovo.
Fun fact. BarBalcani è stato a sua volta ospite di EstOvest, rubrica del TG3, a proposito dei minatori di Bitcoin in Kosovo. Il racconto e l’analisi in Minatori di Bitcoin - La vendetta.
Facciamo un passo indietro e torniamo al rapporto UE-Balcani, un perno di questo progetto (anche considerato il lavoro per la redazione di Eunews). Ci siamo approdati diverse volte: sull’euro croato in Tesla nella tempesta monetaria, sull’integrazione regionale in L’Unione Balcanica, sulle risoluzioni del Parlamento UE Nel cuore dell’emiciclo e soprattutto sull’addio a David Sassoli in Addio, Presidente.
Non abbiamo dimenticato nemmeno quest’anno il tema della rotta balcanica. Ce ne hanno parlato la band ULULA & LaForesta in Ulula nella Foresta di Bihać e l’ONG One Bridge to Idomeni in Ponti umani, con un progetto che li lega profondamente.
Abbiamo anche scoperto che i Balcani hanno bisogno di essere protetti. Dai cambiamenti climatici determinati dall’uomo durante L’estate in cui i Balcani sono bruciati, dal pericolo delle specie animali In via di estinzione, dal rischio per la conservazione del patrimonio culturale in Salviamoli.
A volte devono anche essere protetti da se stessi, come abbiamo visto nella 21ª tappa, Lavoro calpestato sulle fabbriche serbe, nella 6ª, Il primo tra gli ultimi sui crimini di guerra in Kosovo, nella 14ª, Perché la Bosnia non trova pace sul rischio di secessionismo della Republika Srpska, e nella 4ª, C’era una volta una vaccinazione riuscita, sulle difficoltà nella risposta alla pandemia COVID-19.
A sconvolgere l’Europa e, di conseguenza, anche i Balcani, sono stati gli effetti di una crisi umanitaria e di un’invasione armata.
La prima è stata la presa di potere dei talebani a Kabul, che abbiamo analizzato nella 2ª tappa, Fuga dall’Afghanistan.
La seconda, che continuiamo a conoscere quotidianamente dal 24 febbraio, è la guerra russa in Ucraina. L’analisi si è concentrata sui Foreign fighters che partono per l’Ucraina e sul rischio di destabilizzazione della regione balcanica in Chi fermerà la guerra (ospite, Giorgio Fruscione dell’ISPI). Ma anche sui rapporti tra Belgrado, Budapest e Mosca in Domenica elettorale di fuoco.
Avrai notato il gran numero di ospiti intervistati, tra cui non possiamo dimenticare il macedone Borce Stamenov e la sua iniziativa per riparare computer e donarli a chi non può permetterseli. O il serbo Nikola Makura e il suo progetto artistico/sociale di trasformare vecchie armi in strumenti musicali.
È tutto frutto del tentativo di realizzare un prodotto sempre più interessante, portandoti la voce dei protagonisti direttamente a casa.
Per il terzo anno di BarBalcani la promessa è di rendere queste voci ancora più centrali, con sempre più interviste e storie raccontate nei luoghi dove si stanno svolgendo.
Non ti resta che rimanere qui e scoprire cosa ne uscirà!
Finiamo qui per oggi, con un grazie. Della pazienza, del tempo, della curiosità, della fiducia.
E ora, riprende il viaggio. Ci vediamo fra qualche settimana, per l’inizio di un nuovo anno insieme.
Se nel frattempo dovessi provare nostalgia, ti do un paio di appuntamenti lungo il percorso, dove potrai trovarmi.
Il 23 giugno ci sarà il nuovo vertice UE-Balcani Occidentali a Bruxelles. Lo seguirò per Eunews (lì potrai leggere tutti gli articoli), mentre sui canali social di BarBalcani cercherò di fornire un quadro più ampio possibile, con foto, video e dirette.
Sempre a Bruxelles, a metà luglio si terrà l’evento del Progetto Langer-Sassoli, alla vineria-libreria italiana PiolaLibri. Più informazioni saranno pubblicate presto sui social di BarBalcani.
Così come preparati per un altro grande evento di BarBalcani in collaborazione con ULULA & LaForesta e Apriamo i Porti - Bruxelles sulla rotta balcanica. Sarà in autunno a Bruxelles, sempre alla PiolaLibri: puoi già iniziare a pianificare il viaggio!
Intanto, per far crescere questa comunità, puoi invitare chi vuoi a iscriversi alla newsletter:
Questo è davvero tutto. Un abbraccio e buon cammino!
Tuo,
Federico