XXIV. L'erba di Skopje
La Macedonia del Nord potrebbe diventare il primo Paese dei Balcani e uno dei pochi in Europa a consentire l'uso ricreativo della marijuana. Il modello? I coffee-shop di Amsterdam
Ciao,
bentornata o bentornato a BarBalcani, la newsletter che dà voce alle storie dai Balcani occidentali alla vigilia dei 30 anni dall’inizio delle guerre nell’ex-Jugoslavia.
Dunque, ci siamo lasciati alle spalle un mesetto bello impegnativo, tra una trilogia su Miss Sarajevo (qui) e una sulle donne di Sarajevo che ogni giorno rinnovano l’immagine della Bosnia ed Erzegovina (et voilà).
Nella tappa di oggi si respira aria più… frizzante. Non ci muoveremo dal solito letto, divano o poltrona che sia, ma sarà un po’ come trovarsi in un coffee-shop di Amsterdam. Sui Balcani.
Pronti? Si torna in Macedonia del Nord.
L’alba dei coffee-shop
È di fine novembre una dichiarazione pubblica del premier macedone, Zoran Zaev, che potrebbe diventare la pietra miliare della legalizzazione della cannabis per uso ricreativo non solo nei Balcani, ma in tutta Europa.
All’emittente tedesca Deutsche Welle, il premier ha dichiarato:
«La legalizzazione della marijuana può aiutare il turismo. Il piano è di controllarla come ad Amsterdam, consentendone il consumo nei caffè, sia esistenti che nuovi, dei luoghi turistici e di Skopje, se rispettano standard su ventilazione del luogo e origine del prodotto».
Dietro questa dichiarazione pubblica ci sono diversi piani di analisi.
Punto primo: l’obiettivo è stimolare l’economia. Zaev ha ricordato che questa proposta fa parte del pacchetto di misure programmato dal governo per dare un nuovo impulso a un’economia duramente colpita dalla crisi scatenata dal Covid-19.
Punto secondo: l’uso della cannabis per scopo terapeutico è già legale in Macedonia del Nord dal 2016. Qui si parla di consentirne l’uso ricreativo con una regolamentazione rigorosa, prendendo come esempio la capitale dei Paesi Bassi.
Punto terzo: per il premier è necessario un dibattito pubblico. Se l’opinione pubblica si mostrerà positiva, la legge in materia sarà redatta e adottata dal suo governo. Al contrario, se la maggioranza del Paese si opporrà, la proposta sarà ritirata.
Da quando è stata introdotta la vendita nelle farmacie di cannabis per uso terapeutico nel 2016 (al governo c’era la destra del partito VMRO DPMNE) i produttori legali di marijuana hanno iniziato a lavorare anche in Macedonia del Nord.
Tuttavia, il Paese non ha completamente depenalizzato l’uso della cannabis e alcune Ong hanno accusato la legge in vigore di escludere i piccoli imprenditori dal business gestito solo da grandi investitori.
Il ministro della Giustizia, Bojan Maricic, si è detto positivo sull’inizio del dibattito:
«Può portare numerosi vantaggi, dalla regolamentazione del commercio di marijuana, al contenimento della criminalità e benefici economici, soprattutto nel settore turistico».
Nonostante la Macedonia del Nord abbia ben più gravi problemi, dopo che la Bulgaria ha posto il veto sull’avvio dei negoziati di accesso all’Unione Europea (se ne vuoi sapere di più, ti ho preparato un punto su Eunews.it), la legalizzazione della cannabis per uso ricreativo sembra essere comunque una delle priorità del governo.
Il punto sulla cannabis
Cannabis, marijuana, uso ricreativo, uso terapeutico.
È il caso di mettere ordine prima di procedere, per non rischiare di fare confusione tra termini e concetti molto diversi tra loro.
La cannabis (o canapa) è una pianta appartenente alla famiglia delle Cannabaceae. La più diffusa è la Cannabis Sativa, coltivata anche per uso tessile, edile e per la produzione di carta.
Il CBD (cannabidiolo) è un principio attivo non psicotropo, cioè non altera le capacità mentali e fisiche dei consumatori.
Il THC (tetraidrocannabinolo) è una sostanza psicotropa prodotta dai fiori di cannabis ed è il motivo per cui un Stato può dichiarare l’erba illegale.
La marijuana è una sostanza psicoattiva che si ottiene dalle infiorescenze essiccate delle piante femmine di cannabis.
La cannabis light (o marijuana legale) identifica le infiorescenze femminili di Cannabis Sativa con un basso contenuto di THC. Per essere legale (per possesso e vendita) non deve superare lo 0,2%, ma la soglia di tolleranza è lo 0,6%.
Grazie alle alte concentrazioni di CBD, che ha effetti positivi e rilassanti, e alla bassa presenza di THC, la cannabis light può essere utilizzata anche a scopo ricreativo. Può essere acquistata da qualunque persona maggiorenne nei punti vendita fisici o online.
Per le sue proprietà, la concentrazione di THC nella cannabis (o marijuana) per uso terapeutico può essere compresa tra lo 0,2 e il 22% e può essere comprata solo dietro prescrizione medica in farmacia. Rilasciando dopamina (neurotrasmettitore che regola umore, ciclo sonno/veglia e aspetti comportamentali), è utilizzata per contrastare malattie croniche e disturbi, calmare dolori e portare sollievo al corpo.
Vuoi una chicca? Proprio questa settimana la commissione per gli stupefacenti dell’Onu ha depennato la cannabis dalla lista delle droghe più pericolose al mondo, su raccomandazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Questo è un breve glossario per orientarsi nel mondo della cannabis e della marijuana.
Ma per tutte le curiosità sulla cannabis light, ti consiglio di ascoltare il podcast ad hoc creato dagli ex-studenti della Scuola di Giornalismo “Walter Tobagi”: Mai dire Maria (a cura di Riccardo Congiu).
Il lento cammino della legalizzazione
Per capire dove si va, di solito bisogna sapere da dove si viene.
Questo il quadro attuale dei Balcani:
*MACEDONIA
Legale solo per uso terapeutico (dal 2016).
Per altri scopi, il possesso per uso personale è punibile con una multa.
Coltivazione e vendita con il carcere da 3 a 10 anni.
*KOSOVO
Illegale per qualsiasi uso.
Il possesso di piccole quantità (meno di 3 grammi) è punibile la prima volta fino a 1 anno di carcere, poi da 1 a 3 anni.
La coltivazione e vendita con il carcere da 2 a 8 anni. Import/export da 3 a 10 anni.
*BOSNIA ED ERZEGOVINA
Illegale per qualsiasi uso.
Il possesso di piccole quantità è punibile fino a 1 anno di carcere nella Federazione, con una multa nella Republika Srpska.
Coltivazione e vendita con il carcere da 1 a 10 anni.
*SERBIA
Illegale per qualsiasi uso.
Il possesso di piccole quantità è punibile con il carcere fino a 3 anni.
La coltivazione con il carcere da 5 mesi a 5 anni. Trasporto e vendita da 3 a 12 anni.
*MONTENEGRO
Illegale per qualsiasi uso.
Il possesso di piccole quantità è punibile con una multa (dal 2011).
Coltivazione, importazione e vendita con il carcere da 2 a 10 anni.
*ALBANIA
Illegale per qualsiasi uso.
Il possesso di piccole quantità per uso personale non viene praticamente perseguito.
Coltivazione, import/export, possesso in grandi quantità e vendita sono punibili con il carcere da 5 a 10 anni.
*SLOVENIA
Illegale per qualsiasi uso, ma depenalizzata (dal 2013).
Per uso terapeutico, sono consentiti farmaci cannabinoidi ma non la marijuana.
Per altri scopi, il possesso di piccole quantità è punibile con una multa da 42 a 210€. Coltivazione e vendita con il carcere da 1 a 10 anni.
*CROAZIA
Legale solo per uso terapeutico (dal 2015). Per altri scopi è depenalizzata, ma nel gennaio 2020 è stato presentato un progetto di legge per la completa legalizzazione.
A oggi, il possesso per uso personale è punibile con una multa.
Coltivazione e vendita con il carcere da 3 a 10 anni.
Nella maggior parte dei Paesi balcanici anche la legalizzazione della cannabis per uso terapeutico e il riconoscimento dei suoi benefici a livello medico non sono nemmeno in discussione.
Solo Croazia e, appunto, Macedonia del Nord sono più vicine a un orizzonte europeo. Che poi, cosa sia l’orizzonte europeo è tutto da vedere.
L’autodichiaratasi indipendente micro-nazione di Christiania (all’interno di Copenaghen), si distingue per coltivazione, commercio e uso legale di cannabis.
Per il resto, allo stadio più avanzato ci sono Spagna, Repubblica Ceca e Paesi Bassi, che di base permettono l’uso ricreativo della cannabis in spazi privati (anche nei coffee-shop in Olanda) e la coltivazione fino a 5 piantine di canapa per uso personale.
Subito dietro, Italia, Austria, Svizzera, Germania, Portogallo, Belgio, Lussemburgo, Estonia, Regno Unito, Moldavia e Ucraina, dove l’uso ricreativo è sì illegale, ma depenalizzato e multato con una sanzione amministrativa.
In tutti gli altri l’uso della cannabis a scopo ricreativo non è consentito, mentre quello terapeutico può esserlo. Il grado di persecuzione (o di tolleranza) varia a seconda del Paese.
Non resta altro che scoprire cosa succederà a livello legislativo nei Balcani, per aggiungere nuovi colori alla cartina dell’Europa.
E darci appuntamento in un coffee-shop in centro a Skopje, per provare la cannabis legale della Macedonia del Nord.
Fine tappa. Sul bancone di BarBalcani
E così, siamo arrivati alla fine di questa tappa.
Non c’è nemmeno bisogno di dire con cosa brinderemo oggi. Ti sorprenderà forse sapere che già da tempo, nei Paesi in cui è consentito il consumo, la cannabis light è alla base di diversi piatti e cocktail.
Quindi non ci resta che sceglierne uno.
Anzi, creare un drink tutto nostro (con il sapiente consiglio del collega Edoardo Re).
Lo chiameremo Macedonian Wake n’ Bake.
Ci basteranno 60 ml di bourbon, 2 cucchiaini di zucchero, 5 gocce di angostura, 3 cucchiaini di sciroppo di cannabis (THC 0,2% – CBD 12%), soda e scorza d’arancia.
Prendi un bicchiere da old fashioned, o tumbler basso. Metti lo zucchero, l’angostura e lo sciroppo di cannabis. Versa la soda e mescola bene. Aggiungi il ghiaccio. Versa il bourbon e dai ancora una bella mescolata. Servilo con la scorza d’arancia.
E ora possiamo rilassarci… al bancone del coffee-shop BarBalcani!
Riprende il viaggio di BarBalcani. Ci rivediamo fra una settimana, per la venticinquesima tappa! Un abbraccio e buon cammino!
Se è dall’inizio di questo post che ti stai chiedendo perché la Macedonia del Nord si chiama proprio Macedonia “del Nord”, ti consiglio di leggere questa tappa!
Tutte le altre invece le trovi qui.
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