S3E11. I licantropi balcanici di Mercoledì Addams
Nella serie Netflix "Wednesday" spicca il personaggio della co-protagonista e lupa mannara Enid Sinclair. Una figura che affonda le radici nell'ancestrale folklore slavo meridionale sul soprannaturale
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«Sette settimane nelle campagne dei Balcani e ululerai alla luna a pieni polmoni».
Un lupo mannaro nella serie TV del momento. Anzi, una lupa mannara. Enid Sinclair è probabilmente il personaggio più riuscito di Wednesday, la serie targata Netflix sulle avventure di Mercoledì Addams alla Nevermore Academy.
Enid è una giovane licantropa estroversa, pettegola e solare. È la nemesi perfetta di Mercoledì, compagna di stanza con cui stringe via via un’amicizia sempre più salda.
Una ragazza che, mentre la primogenita Addams indaga sui segreti della cittadina Jericho, cerca la sua strada per completare la trasformazione in lupa mannara.
Ma quanto ne sappiamo sui licantropi?
E, soprattutto, quanto può essere stratificato il folklore popolare in una regione socialmente intricata e culturalmente prolifica come quella balcanica?
È proprio da qui che dobbiamo partire per scoprire cosa si nasconde dietro al personaggio di Enid Sinclair di Wednesday.
Esseri del mondo soprannaturale partoriti dall’immaginazione secolare delle popolazioni slave meridionali.
Hai già fatto un salto sul profilo Instagram di BarBalcani? Scopri qui come licantropi e Balcani si sono intersecati in uno degli 8 episodi della serie Netflix Wednesday:
ATTENZIONE! Questa newsletter contiene spoiler sulla serie Wednesday
“Vello di lupo”
È grande la varietà di nomi utilizzati per descrivere il lupo mannaro nel folklore popolare secondo le fonti etnografiche croate, serbe, bosniache e montenegrine.
Lo evidenzia uno studio di Maja Pasarić sulla storia dei licantropi nelle tradizioni popolari slave meridionali.
Vukodlak, ma anche vukozlak, volkolak, vovkulak o vlkodlak.
È interessante notare l’etimologia del termine. ‘Lupo mannaro’ si ritiene derivi dal proto-slavo vьlk (lupo) e dallo slavo meridionale dlaka (vello).
Regna un po’ di confusione su cosa si intenda precisamente per vukodlak, sia perché nel corso dei secoli le tradizioni orali si sono differenziate e intersecate, ma anche perché i licantropi sono stati spesso accostati anche ad altri esseri soprannaturali.
Le narrazioni sui lupi mannari sono diffuse nelle culture popolari slave meridionali e partono dal concetto di una persona vivente che occasionalmente può trasformarsi in un lupo, e in questa forma attacca esseri umani e animali.
Come si nota però nella codificazione scritta delle tradizioni orali nell’Ottocento, vukodlak diventa sempre più un morto che cammina. Una persona che ritorna dalla tomba assumendo diverse caratteristiche fisiche, spesso di animale.
È proprio qui che le tradizioni popolari balcaniche si differenziano dalle altre europee omogeneizzate attorno al carattere licantropico di un uomo vivente, creando un terreno fertile per mitologie sempre più stratificate.
Se si volessero delineare i tratti più comuni del lupo mannaro nelle tradizioni popolari slave meridionali, si potrebbe allora iniziare indicando una persona che diventa tale dopo la morte.
In alcuni casi l’identità di un lupo mannaro può essere riconosciuta già alla nascita. Per esempio, quando un bambino viene dato alla luce in un calderone.
Il momento d’azione preferito per i licantropi è quello notturno e alcune tradizioni riportano l’ampia comparsa anche nel periodo invernale.
Nei loro attacchi a persone e animali i lupi mannari succhiano il sangue alle prede e, in alcune occasioni, le uccidono e le portano nella tomba. Ma a volte tornano semplicemente alle loro famiglie per continuare i rapporti con le proprie mogli.
Le ragioni della ricomparsa di un morto sotto forma di lupo sono comunemente legate a conti in sospeso con i membri della famiglia o della comunità, che devono provvedere alla loro redenzione perché smettano di ricomparire.
Per proteggersi dall’attacco di un licantropo e per evitare di diventarlo, possono essere eseguite pratiche magiche e religiose. Ma la misura estrema per sconfiggerlo è trafiggerne il corpo o il cuore, solitamente con un bastone di biancospino.
Tra licantropi e vampiri
Nel folklore slavo meridionale tutte queste forme culturali si intersecano con la concezione della morte e dell’aldilà, con la trasformazione del corpo umano e con il simbolismo animale.
È così che le narrazioni sui lupi mannari superano le differenze tra creature soprannaturali e si proiettano in altri mondi del fantastico.
Nella penisola balcanica la storia dei lupi mannari si fonde con le credenze sui vampiri. Al punto che in Serbia il termine vukodlak può definire entrambe le creature.
Licantropi e vampiri hanno diverse similitudini: entrambi succhiano il sangue delle proprie vittime, sono strettamente legati al ciclo lunare e alla luna piena, in forma umana sono esseri pallidi, con volti emaciati, orbite vuote e labbra gonfie.
Ma soprattutto condividono la caratteristica di rappresentare degli “esseri-ponte”.
Il lupo mannaro è un ponte tra il mondo degli uomini e il mondo degli animali. Il vampiro è un ponte tra il mondo dei vivi e il mondo dei morti.
La differenza, molto spesso, è così sottile da sfumare e incarnarsi in un unico essere soprannaturale. Vukodlak.
Se le caratteristiche del licantropo possono essere fatte risalire all’antichità e alle rielaborazioni medievali, sembra verosimile indicare nel tardo Medioevo il momento in cui tra le popolazioni slave meridionali il suo destino si sia intrecciato con quello del vampiro.
Le testimonianze risalenti al XV-XVI secolo riportano di anime morte sotto la maledizione di un lupo mannaro e destinate a tornare nel mondo dei vivi come vampiri.
Tra il XVIII e l’inizio del XX secolo tra il Montenegro orientale e la Serbia centro-occidentale si parla di un certo periodo di tempo in cui ogni vampiro assume le sembianze di lupo.
Il sincretismo etimologico tra vampiri e licantropi arriva fino ai tempi recenti. Nel Dizionario di lingua serba e croata (1971-1972) dell’Accademia Jugoslava delle Scienze e delle Arti sotto il termine Vukodlak si ritrova il concetto di vampiro collegato a quello di lupo mannaro.
Un essere umano che ritorna nel mondo dei vivi dopo la morte con i tratti di un essere animalesco. Preferibilmente, un lupo.
Fine tappa. Sul bancone di BarBalcani
Siamo arrivati alla fine di questo tratto del nostro viaggio.
Sul bancone di BarBalcani oggi troviamo un Bloody Mary.
Anche se non è certamente un cocktail balcanico, non potremmo desiderare nulla di più azzeccato con i licantropi e con la serie che ha ispirato questa tappa.
Un po’ perché il rosso del succo di pomodoro che dà al Bloody Mary il suo inconfondibile colore è un richiamo al sangue delle vittime dei lupi mannari.
Ma soprattutto perché Bloody Mary è il titolo della canzone di Lady Gaga tornata in auge grazie alla serie Netflix Wednesday.
O meglio, grazie ai fan che hanno ricreato su TikTok una delle scene più iconiche della serie. Quella in cui Mercoledì Addams balla in modo… molto alla Mercoledì Addams.
La coreografia che ha spopolato sul social sfrutta proprio Bloody Mary di Lady Gaga, brano che però non è nemmeno presente nella colonna sonora della serie (la scena originale è girata sulla base di Goo Goo Muck dei The Cramps).
Per incrociare ancora di più questa serie con lo spirito della nostra newsletter, altri fan hanno creato una versione del Bloody Mary di Wednesday su un sound tutto balcanico:
Riprende il viaggio di BarBalcani. Ci rivediamo fra due settimane, per la dodicesima tappa.
Un abbraccio e buon cammino!
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